
Raccogliendo plastica in spiaggia da diversi anni posso dire di averne viste di tutti i colori. Il mare restituisce quello che noi vi buttiamo dentro ma non restituisce tutto. Purtroppo gran parte dei rifiuti che in qualche modo arrivano al mare non galleggiano per sempre. Prendiamo ad esempio un classico flacone dei detersivi, galleggerà per un po’ di tempo, dopo si ricoprirà pian piano di incrostazioni o di crostacei come i cirripedi che lo appesantiranno. Magari si riempirà d’acqua nel tempo e infine andrà affondo. La maggior parte di quell’enorme quantità di rifiuti buttati in mare giace sul fondale. Pensate che è stata trovata plastica persino nella Fossa delle Marianne a 11 km di profondità. Ma una certa percentuale arriva sempre in spiaggia. Può arrivare qualsiasi tipo di rifiuto ma ce ne sono alcuni che sono parecchio strani e, a volte, non di immediata comprensione.
Per esempio queste punte bianche che si vedono nella foto. Avreste mai detto che sono punte di ombrelloni? L’asta che utilizziamo per piantare l’ombrellone nella sabbia ha una parte finale che è costituita da una punta, un pezzo a parte non saldato all’asta. Non di rado accade che nel momento in cui tiriamo su l’asta dell’ombrellone ci accorgiamo che manca la punta. Quella punta rimarrà lì, sotto la sabbia, fin quando una mareggiata non la riprenderà a sé e la trasporterà in qualche altra spiaggia.
Un altro strano oggetto che si trova in spiaggia riguarda delle piccole rotelline traforate come quelle in foto. Sono in plastica e servono per far attecchire i microrganismi che si occuperanno poi della depurazione dell’acqua. Chissà come ma ogni tanto più di qualcuna di queste rotelle sfugge ai depuratori e le ritroviamo di tanto in tanto in spiaggia.
Un altro ritrovamento particolare che si ritrova con una certa frequenza sono dei cilindri di plastica di vario colore che terminano con una sorta di croce. Sono gli applicatori per gli assorbenti interni. Se ne trovano veramente tanti, così tanti che una ragazza inglese, per attirare l’attenzione su questo problema, ne ha realizzato uno gigante utilizzando ben 1200 applicatori trovati in spiaggia.
Tra i reperti più strani poi ci sono le dentiere. Non è raro imbattersi in un’arcata superiore adagiata in spiaggia in mezzo ad altri rifiuti di plastica. Davvero dal mare può arrivare di tutto. E’ questo il fascino delle raccolte, non sai mai quello che trovi.