Il mare restituisce tutto ciò che galleggia, alle volte rimettendo in circolo con le mareggiate quei rifiuti che silenziosamente dormono per diversi anni nascosti nel fondale o sotto la sabbia di una spiaggia. Nel corso di alcuni anni abbiamo raccolto in Puglia, su spiagge diverse, alcuni flaconi a forma di orsetto. Abbiamo indagato e alla fine quello che ne è venuto fuori è che questi flaconi non sono propriamente vecchi, possono avere al massimo 20 anni, ma la loro misteriosa storia ha appassionato noi e tante persone che sui social ci hanno consentito di riunire tutti i fili e ricostruire questa strana vicenda.
Raccogliendo rifiuti in spiaggia da un po’ di anni ci era già capitato di trovare dei flaconi da mezzo litro a forma di orsetto. Prima di colore viola, poi anche bianco e azzurro. Più passava il tempo e più aumentavano i ritrovamenti, sempre in varie spiagge adriatiche della Puglia. Ma quando abbiamo iniziato a trovare anche flaconi grandi da 2 litri, con la stessa forma ad orsacchiotto ma con il tappo più corto, è nata l’esigenza di approfondire. Come è possibile che i nostri amici, di altre parti d’Italia, non hanno mai trovato nulla e invece noi di tanto in tanto ne troviamo qualcuno sulle spiagge del basso adriatico pugliese? Dalle prime ricerche sono subite emerse le difficoltà nel trovare una qualche pubblicità raffigurante il flacone. La sua somiglianza con il famoso Coccolino è piuttosto evidente ma in Italia non abbiamo mai avuto un flacone a forma di orsetto. Dopo un paio di notti passate insonni a cercare una pista concreta arrivò il momento di coinvolgere i followers della pagina instagram di Archeoplastica. Le risposte non sono tardate ad arrivare. Molti inizialmente ci hanno scritto convinti si potesse trattare di Coccolino, ma poi sono emersi alcuni elementi interessanti.
L’orsetto in porcellana
In rete c’era una designer olandese che aveva riprodotto in ceramica il flacone da mezzolitro, identico a quelli che abbiamo trovato in Puglia. Si chiama Foekje Fleur ed è uno studio di design olandese di Rotterdam con l’obiettivo di combattere l’inquinamento ambientale attraverso la progettazione di prodotti ispirati agli stessi rifiuti. Gli oggetti raccolti in spiaggia, o sulle rive dei fiumi, vengono utilizzati come modelli per la produzione di vasi identici in porcellana. E’ così che abbiamo trovato il nostro orsetto. La designer si era ispirata, come racconta, ad un rifiuto raccolto in una spiaggia vicino a Bari durante una vacanza.
Link al sito di Foekje Fleur
Le indagini per scoprirne la provenienza
Poi abbiamo scoperto che in rete era presente l’immagine identica del flacone grande da 2 litri. Era venduto in Messico come vintage e riportava sul petto l’etichetta Snuggle, il nome in inglese di Coccolino. In realtà era quasi identico perchè questo orsetto messicano sorride vistosamente mentre tutti i flaconi trovati in Puglia non sorridono. Non sono tristi ma semplicemente non sorridono.
I ritrovamenti, tutti in Puglia, lasciavano pensare a un qualche marchio non italiano. Durante le ricerche una ragazza ci segnaló la presenza sulla costa salentina di uno di questi orsetti di colore rosa, versione da 2 litri, e il giorno dopo lo recuperammo, era ancora lì. Sull’etichetta si leggeva solo una P iniziale. Un indizio fondamentale risolto poi da una ragazza di origini albanesi con uno zio che ha avuto un negozio di detersivi in Albania. E così che rapidamente ne abbiamo scoperto il nome: ammorbidente Prime Soft.
Su YouTube trovate un simpatico spot del 2001 dove compare tutta la famigliola di flaconi.
Il designer Ricardo Ferreira
Nel frattempo, grazie ad una persone che ci segue da tempo, siamo entrati in contatto direttamente con il papà dell’orsetto, il designer brasiliano che lo ha ideato: Ricardo Ferreira. Attraverso messaggi privati Ricardo ci ha spiegato che il flacone inizialmente è stato creato in Brasile nel 1997 per essere poi lanciato in Messico ma ha avuto un tale successo che poi è stato prodotto in Europa con vari nomi: Fofó, Coccolino, Mimosin, Snuggle, etc… Nel 2001 era già in commercio in Albania. Questo è il motivo per cui i ritrovamenti riguardano solo il territorio pugliese.
Sul post pubblicato sulla pagina facebook di Archeoplastica Ricardo scrive: “In effetti, non è motivo di orgoglio che il mio lavoro stia inquinando le spiagge di altri continenti, è solo una curiosità su come il lavoro del designer e delle aziende influisca sulla vita e sull’ambiente in tutto il mondo.
Numerose sono le azioni in corso di attuazione e già in corso per ridurre al minimo gli impatti degli imballaggi sull’ambiente, che vanno dalle bioplastiche ai sistemi di raccolta intelligenti integrati e persino ai super imballaggi che possono essere riutilizzati per anni. Consapevolezza di chi fa e consapevolezza di chi scarta”.
La cosa curiosa è che tutti i flaconi ad orsetto del resto del mondo hanno lo stesso identico sorriso mentre questi albanesi sono diversi, sono un po’ più seri. Ancora oggi, ogni tanto, se ne spiaggia qualcuno lungo la costa pugliese.